Accusato da sinistra per aver fatto da stampella alla maggioranza nell’approvare il provvedimento pro Ecosuntek (pagamento in un’unica soluzione delle royalty per le pensiline fotovoltaiche sui parcheggi pubblici) e dal centro destra per aver fatto mancare il numero legale nella seduta del consiglio comunale di domenica 8 dicembre, il gruppo socialista non ci sta e spiega le sue posizioni. In una conferenza stampa, presente anche Diego Pascolini del gruppo progressisti, Angelo Scassellati (capogruppo dei socialisti) spiega la sua posizione:
“Il sindaco Morroni mi aveva telefonato per spiegarmi la richiesta dell’Ecosuntek. Successivamente ho ricevuto una telefonata dello stesso tenore dal capogruppo Pd Massimiliano Presciutti. Io ho precisato che sarei stato disponibile a garantire il numero legale se questo provvedimento fosse stato anticipato al primo punto e se fosse stata riconosciuta dalla maggioranza come determinante la nostra presenza. In consiglio c’è stata poi la riunione dei capigruppo e sapete tutti come è andata a finire”.
Veramente non lo sappiamo. Cosa è accaduto?
“E’ accaduto che Massimiliano Presciutti ha detto che non era in grado di assicurare la disponibilità del Pd. Noi al contrario abbiamo ritenuto opportuno non venire meno alla parola data ed abbiamo assicurato con la nostra presenza il numero legale per consentire alla maggioranza di approvare il provvedimento, pur essendo contrari nel merito”.
Altro tema caldo quello del numero legale per surrogare i consiglieri dimissionari Abbati ed Arnesano:
“Nella seduta dell’8 dicembre noi abbiamo risposto all’appello e poi, verificato che la maggioranza non era in grado di assicurare il numero legale, siamo usciti. Questo non vuol dire che noi esulteremo se dovesse arrivare il commissario. Però è facilmente comprensibile che non può essere l’opposizione a risolvere i problemi della maggioranza. Una maggioranza che si è via via sfaldata. Sono sei mesi che stanno discutendo della storia del bilancio. Se il sindaco Morroni sarà in grado di ricomporre la frattura nella sua coalizione ne prenderemo atto. Ma non possiamo essere certo noi a fargli da puntello garantendogli il numero legale”.
Riccardo Serroni