Aumentare la sicurezza dei cittadini anche tramite WhatsApp. E’ quanto stanno studiando in un quartiere di Perugia. Ne ha parlato Riccardo Gasperini sul Messaggero Umbria di martedì 9 febbraio. WhatsApp è un’applicazione nota a tutti i possessori di Smartphone. Consente di comunicare gratuitamente (con connessione internet) sia tramite sms che tramite colloquio vocale con altri soggetti che utilizzano la stessa applicazione. L’idea è quella di “creare un gruppo di controllo ravvicinato gestito con un vero e proprio regolamento”. Praticamente ognuno degli associati al gruppo può inviare, agli altri componenti del gruppo, segnalazioni utili a prevenire eventuali reati nel quartiere come i furti nelle abitazioni e così via.
Un suggerimento sicuramente interessante che può essere trasferito anche in altre realtà. Nella nostra città c’è chi chiede, ad esempio, la possibilità di autorizzare delle ronde notturne di cittadini volontari (ci sarebbero persone disponibili) ma la cosa non sembra fattibile. Una rete con WhatsApp sarebbe una iniziativa autonoma e privata di comunicazione fra cittadini che, non dovrebbero trasformarsi in agenti segreti (lo si puntualizza anche nell’articolo in questione) ma potrebbero scambiarsi suggerimenti utili ed informazioni interessanti su come aumentare la sicurezza nel quartiere e nelle proprie abitazioni.
Riccardo Serroni
Gli abitanti di Branca, dopo l’ ultima ondata di furti pre-natalizi, hanno già attivato una chat di questo tipo e la usano da oltre tre mesi.Non credo che sia servita a sventare veri e propri furti, però sono state più volte segnalate macchine che si aggiravano da giorni, per la frazione, sostando tra le abitazioni apparentemente senza motivo…diciamo in “maniera sospetta”.Ritengo che se una tale iniziativa possa servire ,anche soltanto, a far sentire le persone più tranquille mi sembra molto più conveniente rispetto alle ronde di quartie di novelli “giustizieri della notte”