DEMOLIZIONE CALAI
Sconcertati. Una sola parola riassume ed unisce lo stato d’animo di chi ha avuto la sventura di assistere ad uno dei Consiglio Comunali più tristi della storia cittadina di Gualdo Tadino, quello dello scorso 8 aprile.
Potrebbe sembrare un’iperbole, ma oggettivamente crediamo che la delibera intitolata “Piano di valorizzazione per il riutilizzo dell’Ex Ospedale Calai” contenga solamente azioni di distruzione materiale e morale nei confronti di un patrimonio inestimabile per la nostra comunità; un titolo di cui sottolineiamo l’aspetto beffardo rispetto ai contenuti deleteri e di basso profilo che compongono quel documento.
Che si parli di demolizione oramai è assodato. Ma prima ancora, a sottolineare le modalità incredibili in cui si addiviene ad una tale scelta, è il metodo a sconcertare.
Nessuna relazione tecnica allegata, nessuna commissione consiliare convocata, documentazione messa a disposizione appena 6 giorni prima del Consiglio (con in mezzo la Santa Pasqua); questa è la trasparenza e partecipazione tanto sbandierata da Presciutti, che suona molto come un’autentica restaurazione di qualche tempo fa nei modi di prendere decisioni e, soprattutto, nella mania persecutoria di impoverire miseramente la nostra città.
Sul merito delle questioni sottolineiamo con forza alcuni punti, partendo dal presupposto, imprescindibile, che la nostra città vantava, e vanta ancora, un credito smisurato nei confronti della Regione Umbria, a partire dall’apertura dell’Ospedale di Branca, senza poi elencare le innumerevoli vicende che hanno visto la nostra città chinare miserevolmente il capo rispetto a logiche di convenienza e di spartizione politica (dalle infrastrutture fino alle concessioni legate al mondo scolastico, per citare quelle più recenti).
Senza nemmeno entrare nel merito dei singoli servizi/attività che regolavano il Protocollo d’Intesa durante l’Amministrazione Morroni, finalmente la città aveva l’occasione di coniugare: piena apertura da parte di Regione dell’Umbria e della ASL sia in termini economici, accollandosi tutta la ristrutturazione, sia in termini funzionali, con la concessione di numerosi nuovi servizi; un potenziamento dell’offerta socio-sanitaria incredibile, non solo tramite l’espansione dell’EASP, ma anche mediante l’aumento dei servizi al cittadino connessi alla Cittadella della Salute e tramite l’ampliamento dell’ambito di intervento dell’ANACA, che sarebbe divenuto un centro di prevenzione secondaria per le patologie cardiovascolari; una rinascita in termini economici sia per l’occupazione diretta che indiretta, visto che molti servizi innovativi avrebbero attratto anche pazienti da tutta la Regione; un’autentica boccata d’ossigeno per il centro storico, da anni privata di un vero e proprio polmone in termini sociali ed economici.
Presciutti in un colpo solo è riuscito a distruggere tutto. Con il solo intento di voler mettere a tutti i costi la sua firma sul progetto e, al tempo stesso, stendere tappeti rossi alla Sua Regione dell’Umbria, sovvertendo completamente l’ordine dei motivi sopra richiamati: massima concessione su tutti i fronti; non solo evita alla ASL (e quindi alla Regione) di sborsare risorse per valorizzare la struttura, ma, al tempo stesso, libererà totalmente le 2 palazzine da qualsiasi servizio, concederà una variante urbanistica per destinarle ad attività commerciali e residenziali con l’unico obiettivo di venderle; quindi addirittura metterà a disposizione un tesoretto da cui trarre profitto. Ancora una volta il Comune si prostra di fronte alla Regione, concedendo di tutto e di più a discapito dei gualdesi. Immaginiamo come la Regione stessa si sfreghi le mani di fronte a tale prospettiva, magari con l’intento di sversare tali somme in qualche altro progetto in giro per l’Umbria.
Se Presciutti agita continuamente le bandiere della trasparenza e della partecipazione, dovrebbe spiegare come mai, dal 29 ottobre scorso ancora non ha prodotto alcuna relazione tecnica a supporto della sua tesi di demolizione del Calai; dovrebbe spiegare come mai un suo assessore, al termine della seduta consiliare, ha detto espressamente che se si vuole entrare in possesso della documentazione bisogna chiederla alla ASL. Quindi, per logica, l’Amministrazione e la sua maggioranza hanno preso una tale decisione senza nemmeno aver visto uno straccio di documento che validasse la non adeguatezza della struttura? E ancora, il Sindaco, ha ben compreso che quella struttura non è comunale e, anche se vi fossero problemi, sarebbe solo cura della Regione adeguarla?
Questo scenario, crediamo, non può lasciare la popolazione intera inerme nel subire ancora un ulteriore affronto. Non si tratta né di partigianeria politica, né di strumentalizzazione alcuna. Deve divenire una battaglia senza colore politico per contrastare questo modo di amministrare così disinvolto e lesivo degli interessi morali, sociali, economici della nostra città.
E’ per questa ragione che è programmata per il prossimo sabato 18 aprile alle ore 11:30 presso il Calai, una manifestazione di occupazione pacifica dell’area, dove sono invitati tutti i cittadini a partecipare, per sottolineare come quel sito appartiene ai Gualdesi e per non consentire che diventi il simbolo di un sacrificio collettivo.
In quella stessa occasione prenderà il via una petizione popolare, basata su due punti specifici: no al piano di valorizzazione della ASL e, al tempo stesso, di rivedere la decisione assunta dalla sola maggioranza in Consiglio Comunale.
E’ importante che tutti partecipino per dichiarare la contrarietà ad una decisione così scellerata, assunta in maniera frettolosa, non trasparente e completamente in contrasto con quelli che sono gli interessi generali della Città intera.
Gualdo Tadino ha già pagato troppi pegni, è ora che abbia il proprio riscatto!
FORZA ITALIA – SEZIONE GUALDO TADINO
Il coordinatore
Ing. Fabio Viventi
I CONSIGLIERI FI
Roberto Morroni
Silvia Minelli
CONSIGLIERE “MORRONI SINDACO”
Fofi Erminio
Partecipiamo numerosi alla manifestazione di domani alle ore 11.30 presso il Calai dimostrando con una massiccia presenza ( e non soltanto con parole al vento) la contrarietà ad un piano insensato di demolizione messo in atto dall’Amministrazione. Per una volta non facciamoci guidare da fumosi schieramenti politici ma comportiamoci come gli eugubini ( che tanto avversiamo) i quali, quando si tratta di difendere gli interessi e le ambizioni della loro città, non esitano a unire congiuntamente le proprie forze, di destra o sinistra che siano.
Vogliamo essere da meno? Non sprechiamo quindi l’occasione di far sentire forte e determinata la nostra protesta sia con la manifestazione di domani sia con le nostre firme sulle petizioni popolari che si stanno attivando sul territorio.